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Numerosi elementi narrativi rendono coinvolgente il primo romanzo di Franca Fabbri, che nelle sue pagine pare che raccolga le numerose e raffinate esperienze della sua precedente scrittura. Vi ha spazio, intanto, il paesaggio suggestivo della Valmarecchia e della Rimini amata e rappresentata nei suoi splendori e nelle tenerezze dei suoi angoli segreti: un paesaggio nel quale si muove una umanità viva e dolente, mossa dalle speranze e dalle attese, rappresentata a tutto tondo anche con il richiamo alla sua lingua, aspra e tenera insieme: una umanità che la narratrice investiga con finissimi sondaggi psicologici, rappresentandone per intero l'interiore complessità, così da rendere vere le loro figure e le loro vicende, ora divertite e serene, ora dolorose e drammatiche. Sullo sfondo, e anzi alle radici del racconto, una visione dell'esistere illuminata dai valori dell'amicizia e da un profondo senso religioso del vivere, peraltro non dimentico della forza conturbante dei sensi e dell'amore che conquista e soggioga.